Studio Tablinum: al numero 84 di Orchard Street, tra la Broome & Grand, si trova una galleria d’arte di nome Artifact. Siamo a New York City, la “Grande Mela”, la città che non dorme mai.
Qui, dal 7 al 28 Settembre 2014, ha esposto un grande Artista italiano di nome Giorgio Tardonato.
Di origine comasca, vive e lavora a Eupilio, un piccolo paese in provincia di Como. È un uomo davvero pacato e gentile, di vecchio stampo, di quelli che non vedi più molto spesso in giro oggigiorno. Un gentiluomo insomma. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e l’idea che mi ero fatta di lui in base a quello che mi avevano raccontato si è rivelata veritiera: mi ha stretto la mano con gentilezza, un grande sorriso gli illuminava il volto e insieme abbiamo osservato e discusso delle sue tele che erano lì in galleria.
Ha una formazione di taglio impressionista e il suo genere di pittura è “astronomico”, di cui l’iniziatore è Chesley Bonestell (1888-1986), un pittore americano, designer e illustratore.
Nelle opere ci sono stelle, galassie, comete, nubi cosmiche, ma anche fantastiche galassie di antimateria, cieli in negativo e cristalli cosmici.
Le tecniche necessarie sono in continua evoluzione: tele dipinte con colori ad olio o acrilici; pennelli, spatole, aerografo, scorrimento, inclusioni; anche tele autocostruite, con tagli riempiti di resine trasparenti e inclusioni d’oro; forme scolpite o incise, opache e trasparenti.
Ma la cosa che caratterizza principalmente la pittura di Giorgio è l’attenzione che pone alla creazione delle sue opere: prima di dipingere osserva il soggetto grazie a un telescopio e solo in seguito riporta l’immagine sulla tela. È un lavoro arduo e faticoso che richiede precisione e pazienza; ed ecco perché impiega anche anni a terminare una sua opera, oltre al fatto che vuole che siano realistiche. Nelle sue tele mescola la passione per lo Spazio con quella per la pittura, senza creare nulla di immaginario ed al massimo conferisce all’opera una libera interpretazione artistica, senza allontanarla troppo dalla realtà.
È un uomo con la mente protesa verso lo Spazio ma con i piedi sulla Terra, per così dire.
Nella mostra di NYC c’erano opere connesse al periodo scientifico e a quello degli strumenti astronomici, due tra le varie fasi artistiche di Tardonato.
Il periodo scientifico concerne opere ad olio, in acrilico, opache e lucide che hanno dimensioni abbastanza grandi e cura nella fedeltà scientifica con dettagli ed effetti di movimento. Sono alcuni fra i corpi celesti più belli e famosi come “Antennae”, che rappresenta il nucleo di uno scontro fra due galassie poste a 60 milioni di anni luce da noi, nella costellazione del Corvo. Il nome deriva dalla deformazione gravitazionale che hanno i bracci delle due spirali originarie, simili alle antenne di un insetto. O anche “Aurora Polare Sud” che rappresenta, invece, il fenomeno dell’aurora boreale; ma ci sono anche molte altre tele connesse alle stelle, alle galassie, agli ammassi globulari e alle nebulose.
Per quanto riguarda il periodo scientifico, invece, vengono dipinti gli strumenti tecnologici che hanno permesso all’uomo di conoscere le meraviglie dello Spazio come ISS, la “Stazione Spaziale Internazionale” che è abitata da 3 astronauti e che permettere di studiare fenomeni celesti e fare ricerca.
Credo che questa mostra fosse veramente bella: la location era moderna e tranquilla anche se si trovava nel bel mezzo del LES, il quartiere centrale di Manhattan. Orchard Street è un importante luogo storico pieno di gallerie d’arte e di negozi, si possono vedere turisti in qualsiasi momento. L’allestimento era grandioso: le tele esplodevano dalle pareti ed erano illuminate in modo tale da esaltarne brillantemente l’effetto lucido. Tutto ciò questo spiega perché ci fosse gente a qualsiasi ora; soprattutto per l’anteprima di Domenica durante la settimana della moda.
Un’esperienza unica che è il risultato dell’unione della location con il set–up e, soprattutto, con le tele.
Insomma, con questa mostra newyorkese il nostro artista ha confermato di essere davvero un grande pittore che non solo riesce a cogliere la magia dello spazio e a trasmetterla a noi comuni mortali, ma riesce anche a farci alzare la testa per osservare le meraviglie dell’Universo. E a farci sorprendere; cosa assai davvero rara attualmente.
Camilla Oliveri