Studio Tablinum: partirò dall’arrivo di Cesare nella antica Comum Oppidum, che rifondò in Nova Comum dove insediò una cospicua colonia greca nell’anno 59 a.c.
Proprio Nova comum diventa avamposto della cultura classica all’interno di un territorio ancora inesplorato come quello gallico. Da qui, grazie alle progressive infiltrazioni di coloni greci promosse da Caio Giulio Cesare, assisteremo a un progressivo sviluppo delle cultura, delle arti, dei mestieri, tipici della cultura classica. Una dimostrazione è data dai numerosi nomi dall’etimologia ellenizzante conservati dai paesi affacciati sul bacino lariano come, ad esempio, Lenno da Lemno, Corenno da Corinto.
E’ importante comprendere quanto fosse differente la natura del territorio lariano quando le avanguardie delle legioni, si trovarono ad affrontare popolazioni sino ad allora non assuefatte al modus vivendi romano. L’orografia non aiutò affatto l’avanzata delle aquile, dirette verso i passi retici. Unico vantaggio di questi luoghi impervi, fu la via lacustre che consentiva una rapida ascesa verso nord, trasformandosi in una sorta di “autostrada” d’acqua.
La celebrata capacità romana di adattarsi a qualsiasi territorio, anche il più impervio,passò dall’edificazione dei due castra di Lemnos (Campo di Lenno) e Bilacus (Loppia di Bellagio), realizzati meramente per scopi bellici, a un’edilizia pubblica e privata di carattere civile di cui ancora oggi abbiamo importanti riscontri.
La fama di questi luoghi crebbe progressivamente fino a raggiungere il culmine nell’età aurea traianea quando Plinio il Giovane edificò le sue amate ville, la Tragoedia e la Comoedia, proprio sulle sponde lariane che da teatro di operazioni belliche si tramutarono in luogo ameno di villeggiatura, spesso citato anche nelle opere di celebri autori latini.
Lo spostamento della capitale dell’impero romano d’occidente da Roma a Mediolanum diede un’ ulteriore importanza all’area comasca che continuò ad avere una vasta eco anche con il sopraggiungere delle orde barbariche che sancirono la caduta dell’impero e l’inizio dei secoli bui del Medio Evo.
La zona lariana, per secoli scenario delle aspre dispute barbariche conseguite alla dissoluzione dell’impero videro infine nel VIII d.c. l’insediarsi dei Longobardi che si integrarono progressivamente alle popolazioni locali soprattutto a seguito della loro conversione al cristianesimo ad opera della leggendaria Regina Teodolinda. Di questo periodo possiamo trovare traccia nei numerosi resti di edifici religiosi. Luoghi che anche nell’epoca medievale sono stati teatro di importanti eventi storici, pensiamo alla lotta del Barbarossa contro i comuni , di cui ,ancora oggi, a un millennio di distanza è rievocato nella notte di San Giovanni, l’incendio dell’Isola Comacina ad opera dei comaschi.
Ma non solo come è ben testimoniato dall’ Hospitalis di Ossuccio, queste terre furono attraversate dai pellegrini che attraverso la via Francigena si dirigevano alla volta di Roma.
In questi luoghi ameni si respira la nostra storia, essenziale per poter comprendere meglio il nostro futuro. È per questo che la sensibilizzazione delle nuove generazioni si ritiene elemento fondamentale per conferire una profondità maggiore ai luoghi del nostro quotidiano.