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Dal 18 al 22 febbraio 2025, il Grand Palais di Parigi ospita Art Capital, una delle manifestazioni più prestigiose dell’arte contemporanea. In questo contesto, Debranne Cingari, con la curatela di Tablinum Cultural Management, presenta una serie di opere che incarnano la sua straordinaria capacità di fondere fotografia e assemblaggio per creare mondi immaginari e poetici.
L’artista Debranne Cingari
Le opere che verranno esposte ad Art Capital nascono da un dialogo intimo tra la natura e gli “objets trouvés”
I cieli drammatici e i paesaggi infiniti, catturati attraverso l’obiettivo durante i suoi viaggi, si intrecciano con frammenti di storie dimenticate: serrature, chiavi, ingranaggi, pagine di libri e utensili abbandonati. Questi elementi, intrisi di memoria, si fondono con le immagini fotografiche, dando vita a composizioni che evocano paesaggi fantastici e skyline immaginari.
La pratica artistica di Debranne Cingari si distingue per la sua capacità di esplorare i confini della fotografia tradizionale, trasformandola in una narrazione tridimensionale ricca di suggestioni. Le opere che verranno esposte ad Art Capital nascono da un dialogo intimo tra la natura e gli oggetti trovati. I cieli drammatici e i paesaggi infiniti, catturati attraverso l’obiettivo durante i suoi viaggi, si intrecciano con frammenti di storie dimenticate: serrature, chiavi, ingranaggi, pagine di libri e utensili abbandonati. Questi elementi, intrisi di memoria, si fondono con le immagini fotografiche, dando vita a composizioni che evocano paesaggi fantastici e skyline immaginari.
Fields of Possibility, Unique, 2025, Dye sublimated on aluminum.
Tra i lavori presentati, la natura emerge come protagonista assoluta: cieli intensi e mari profondi incorniciano paesaggi onirici, arricchiti dalla materialità di oggetti recuperati. Le sue opere, realizzate attraverso un processo creativo meticoloso che include saldatura, perforazione e cucitura, superano la bidimensionalità della fotografia tradizionale. La sublimazione del colore su alluminio conferisce alle sue creazioni un aspetto tattile e luminoso, amplificando la capacità delle immagini di coinvolgere lo spettatore.
Dog house dreams, Unique, 2025, Dye sublimated on aluminum.
La poetica di Cingari risiede nella sua abilità di vedere oltre il visibile, di trasformare ciò che è scarto in un racconto visivo carico di significato. Ogni opera diventa un ponte tra passato e presente, tra immagine e materia, invitando lo spettatore a riflettere sulla relazione tra natura e artificio, tra memoria e reinvenzione.
Debranne Cingari spiega così la genesi del suo lavoro: “Traendo ispirazione da varie muse, le mie creazioni sono principalmente accese dalla curiosità, che si tratti di una conversazione ascoltata per caso, di un oggetto scartato, di un’esperienza durante un viaggio o persino di un sogno. Collezionista da sempre, il mio amore per gli oggetti mi ha portato a introdurre l’assemblaggio nella mia fotografia, un connubio che ha dato vita a una nuova serie di lavori intriganti.”
Stars don’t stand Ed 25, 2021, Dye sublimated on aluminum.
Le opere di Cingari, presentate ad Art Capital 2025, rappresentano un invito a immergersi in un universo sospeso tra realtà e immaginazione. La loro capacità di evocare emozioni profonde e di raccontare storie senza tempo le rende un contributo significativo alla narrazione artistica contemporanea. Tablinum Cultural Management è fiero di supportare un’artista che, attraverso la sua visione innovativa, continua a ridefinire i confini dell’arte, trasformando ogni opera in una poesia visiva e ogni frammento in un simbolo di rinascita creativa.
Elisa Larese, Storica dell’arte, Tablinum Cultural Management